CPU multitasking ai nanotubi di carbonio, addio silicio

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Realizzato il primo processore funzionante basato su nanotubi di carbonio invece che su silicio.

Scienziati dell'Università di Stanford (Stanford Nanoelectronics Lab e Stanford Robust Systems Group) hanno realizzato il primo computer completo che usa un processorecostituito da nanotubi di carbonio. Si segna così una nuova pietra miliare nella storia del PC: i nanotubi di carbonio sono infatti tra i migliori candidati per sostituire il silicio. La ricerca è stata pubblicata su Nature (PDF disponibile per 30 euro).

Il processore in questione ha capacità comparabili a quelle dell'Intel 4004, spiega Subhasish Mitra, uno degli ingegneri che hanno lavorato al progetto. Parliamo del primo microprocessore al mondo, un chip datato 1971, ma anche di un risultato incredibile perché ottenuto con una tecnica assolutamente nuova.

Il sistema ottenuto per quanto limitato è capace di multitasking, infatti "può eseguire due programmi contemporaneamente, uno di calcolo e uno di ordinamento", spiega il prof H. S. Philip Wong, uno dei leader del gruppo di ricerca.

Anche considerati i limiti si tratta di un risultato eccitante, che può solo migliorare: grazie alle proprietà dei nanotubi un processore come quelli creati a Stanford potrebbe contenere più transistor ed essere più potente di quelli al silicio. I nanotubi di carbonio inoltre sono migliori del dissipare il calore, e questo dovrebbe aiutare ad aumentare ulteriormente le frequenze di lavoro. Di contro, un processore Intel o AMD attuale non può superare un certo limite di overclock senza danneggiarsi proprio a causa del calore eccessivo.